Southern Coast Hypno Rap

by Los Pizio

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1.
Rintronato 01:44
2.
Quanta musica ascolti Ma sei proprio bravo Conosci proprio tutti Li senti questi rutti? Ma no, è patty pravo Che se clicchi su quel link Ti reindirizza all'ultimo di pink Che ti fa tanto cagare perché il pop è superficiale O ti piace perché comunque sai suonare Nerdino musicale Una cazzo di connessione in cultura vuoi spacciare Non dico tu faccia cagare Sei proprio il peggio con cui potere parlare Anche i sordi sanno meglio di te Che ascoltare non è una questione stile Ma con tutta la bile che sto ad accumulare Potrei forse farne una salsa e un paté E gridare ancora una volta quanto fai sì sboccare Ma non solo a me Perché la cosa tragica è che di quello che pensi non fotte un cazzo a nessuno Perché comunque non pensi un cazzo se non desiderare di essere qualcuno E quanto deve essere bello comprare Con i soldi di chi ti sta a campare Le illusioni di una vita facile Basta cliccare O succhiare O leccare Tema ricorrente di quest'album Che vorrebbe in qualche modo sottolineare Se non dovesse bastare Che a me nerdino musicale Fai semplicemente cagare E faresti meglio a starmi alla larga Conosco la tua targa Ma non per il suo numero La riconosco perché è sicuramente nuova E la cosa tragica è che quelle stupide puttanelle stanno ad abboccare Ai tuoi giochetti da alternativo da manuale La tua impalcatura è talmente ben costruita Da non prevedere vie di uscita Alla fine verrai risucchiato dal tuo nulla E per la prima volta ascolterai le tue lacrime Figlio di pulla
3.
È la mia città Cioè non me ne è mai fottuto più di tanto Dove il massimo della voglia di fare ce l'ha avuta un magistrato Eppure non mi sembra di avere mai giocato Ma col cazzo che ho imparato Che per quanto possa sembrar banale Palermo è sempre più anale Con i suoi suoni di merda Nessuno ha mai fatto un soldo Il carciofo di cerda Ha più espressività di ogni stolto Che caga sapientemente il suo prodotto Talmente scaduto da puzzare di morto Una volta qualcuno mi disse che questo è un paese di vecchi E di giovani in effetti mai ne ho visti Tutti a succhiar cazzi sopra dei libri E di nascosto una sigaretta ma aspetta Queste scuole che ricordo Son le migliori qui in città Dove ogni stronzo che esce Pagartela farà Per ogni tua inclinazione vitale che a sedici anni eiaculavi Trenta chili di debiti che col culo pagargli dovrai Ma chi ha parlato mai di continuare Son già spento da decenni ma non potrai mai fermare Il fastidio che nascondi Eccolo qui Sta lì in mezzo a quei cosi pelosi e tondi Ovali dirai ma la tua osservazione Non stimola affatto la mia attenzione Che prontamente delude la tua voglia Di un pompino oltre la soglia Della confidenza musicale Quella per la quale non dici mai che il tuo culo è già ben spanato Da qualche giornalista di mercato Magari repubblica o livemeridione Tanto sempre di merda scriverà quel coglione Lo stesso che ho conosciuto a scuola E che oggi vedo in giro Mentre pieno di debiti scrivo di una città anale a cazzo in tiro Palermo che va a male Piena di cosciame Con la testa di mia nonna Che è anche cento volte più aperta di queste fighette pronte a farsi campare dall'ennesimo incapace Che costruisce la sua ambizione dentro un carapace di cazzate Se dico vaffanculo è perché so che ti piace Palermitano succhiacazzi fatti ammazzare Grazie
4.
Di certo non sei canadese Non sei neanche indiano Ma neanche dell'olenekiano Vano come un vano di una fiat tipo La mia roba fosse come la tua Sarei meno sudato e con più ore di sonno Aprirei meno scatolette di tonno Mi oleerei meno le mani E non me lo spaccherei come i sette nani Ma biancaneve mai ho accettato Già respiro male Dio maiale E non ho titoli da strappare Come ho detto prima non vado a mare E non so amare E ho smesso di suonare Ora voglio solo un mondo carnale Dove farmi spacciare per eroe nazionale I pompini non so fare Per questo creperò di fame Ma voi no Voi sarete fantastici Perché io l'ho detto E son io l'unico che non mente come un idiota perfetto Nel senso che farei meglio a star zitto Ma sai il gusto nel vedere la vostra faccia Sembra una focaccia riempita di merda Ed il mio linguaggio scurrile Che non mira a riempire di suoni questa canzone Che di canzone non ha un bel cazzo Perché non è sufficientemente articolata di cazzate Che tanto piacciono a voi che merda non siete Ma illustri santini da guardare Quando hai trentanni e non sai cosa fare E pensi che forse sarebbe meglio farla finita Ma tornando al mio linguaggio scurrile È pratico e non faccio mica finta Sono come la disgrazia mi ha fatto Solo un po' meno delle sue aspettative Non c'è modo di aprire delle trattative Con chi ha i polmoni intasati di sperma Pompadour un po' alticcio afferma Trombino tieni un po' la mano ferma Che allunga lesta per toccare Il suo cazzo all'overdrive interstellare Belli pronti per l'ennesimo pompino Porco dio il mi cantino! Si rompe sempre sul più bello Come frenulo nel pisello Che dolore sta commedia Se ho esagerato non chiedo venia Anzi riandatevene un po' a fanculo Che di continuare sto testo non ho voglia e stai sicuro Che se un domani il canada trionferà Cazzo quadro fa cic ciac
5.
Skifo 03:39
Un tempo avevo un gruppo che si chiamava skifo Se cerchi sul tubo qualcosa la trovi Da allora il sound si è un po' rammollito Ma di fare cazzate non ho ancora finito Quando vedo la fighetta con le tette in gran mostra Che canta con foga una canzone un po' moscia Penso sempre a quanto deve far male sperare che il cantante la possa prima o poi inculare Ma se ci pensi bene lì ci sei anche tu A contattare facebook per un bollino blu Tipo mela melinda verde un po' dura Scrivendo questo testo la mente si oscura Ricordi anni fa i tempi di badoo Ci crederesti o no che sei figlio di un contatto Nato in rete con un messaggio Una foto papà ha valutato Mamma subito ha accettato E subito badabù Sei nato tu da un rapporto ragionato Non che del senso qualcosa ti importi I tempi che cambiano e i genitori che sono morti Ma a me pare che l'unico che stia a guadagnare Sia qualcuno che sta tranquillamente a guardare Se un istante non ti sai godere La morale non riuscirai mai a far tacere La speranza non è mai morta Per chi mangia il panettone motta A natale tu sei nato E ora ti senti un po' adirato Ma ti ricordi di quella gente Che pensavi ti avesse in mente Da quando hai capito di essere l'unico Cagheresti in testa a chiunque ti dimostri in qualche modo Che gli stai a cuore Ma fanculo alle rime Ora fammi dire Che se solo provi a competere sei spacciato Quando invece sei annientato gli altri in te hanno già visto la fine Sai allora che in questa tradizione Quando sei l'ultimo Gesù ti vuole E vedrai tutti con dei bei sorrisi Sostenerti nella tua crisi Ben sapendo che sei morto Nonostante il tuo bell'orto Non intaccherai i loro piani Che comunque son ridicoli Senti questa voglia di distruggerli Non è forse per questa che vivi E una volta rianimato poco importa Quei sorrisi ti chiuderanno la porta Correndo ai ripari nelle loro comunità Augurandoti morte e calamità Ma sai che bello poi di notte Quando il silenzio cala e sale la voglia di botte Loro dormono organizzando Mentre tu stai già attuando
6.
Ho visto il tuo corpo E mi è venuta fame Un emo avrebbe subito pensato alle lame Ma io non sono emo Sono solo scemo E questo è il mio pezzo triste Da dedicare al tuo cosciame Che avrei mangiato anche fosse stato vegetale Cioè voi che studiate mi sapete di vegetale E poi il tuo cosciame non era poi così carnoso Per questo vegetale Ma pur sempre cosciame Di quelli rari che non hanno molto senso se non nel complesso Dove immagini un amplesso complesso Interrotto continuamente da visioni surreali di peccati carnali Di quelli che leggi sui giornali Come cronaca vera Che non ho mai comprato ma fa ridere il fatto che ne esista una redazione Gente che salta la colazione come me Perché tempo per le padovane non ce n'è E tra un latte e un caffè il mio pensiero va a te Cosciame candido di voltaire Ottimista mi dirigo a produrre Questo beat malinconico solo per te Ma non il te che si beve perché ti ho detto che colazione non ne faccio E quindi neanche il latte e il caffè di poco sopra Cazzo Ti spolperei come un polpaccio Manco fossi ad ajaccio A misurare il mio cazzo con quello di napoleone Mentre lui mi insegna a conquistare il tuo cuore Cloroformio e guanti in lattice Per la bocca un po' di mastice Padovana ti ho rapita Nel mio palmo una pepita Mdma la mia testa balla qua Mdmu il mio cazzo nel tuo cul
7.
Faminchia 03:39
Famiglia Beato chi la piglia Voglio un figlio Voglio i diritti Voglio il cazzo e la figa Voglio essere presidente Non voglio essere un perdente Voglio essere libero di starti attacato al culo Veramente dentro Sentirti pulsare Mentre suona il cellulare Ah no è whatsapp Le mie amiche nel gruppo mandan foto di cazzi Succhierei pure quello di galeazzi Se solo mi desse il diritto e la libertà di lasciarlo quando voglio Con il figlio che non voglio E di mezzo mi tolgo Quando voglio Senza censura ma con i diritti Belli allineati come dei cazzi dritti Ma non mi spiego come mai in questa strada di notte Mi sta pedinando un ciccione Ma con il mio spray al diritto alla provocazione Gli intorpidisco subito quella erezione Gli scatto una foto e la faccio girare Come il mio ex con le mie foto del mare Mentre mandrie il cazzo si spippan Uso la crema per culetti fissan Il mio bambino deve imparare Che un suo diritto sarà il procreare E che tutto il mondo deve cambiare Se la mia figa dovrà soddisfare E che io mai ammetterò che solo al cazzo so pensare E che se ne vedessi uno di notte per strada Lo ingurgiterei come la mia dieta sana Ma tornando al punto di vista del narratore Terrei volentieri a bada il mio annaffiatore Sapendo che non facendolo potrei rischiare Di finire un giorno pieno di carte da firmare Per avere una coppia di diritto Non Per volere di dio Non Per volere dello stato E per volere mio manco per il cazzo Fossi pazzo Istituisco la mia faminchia Basata su tutto quello che tocca la mia minchia Dovesse anche essere una macchinetta delle merendine Sai che moglie perfetta tutte le mattine Una fiesta e un succo d'arancia E a pranzo non ci vedo più dalla fame Ma almeno se scassa la minchia Stacco la spina e chiamo zia pina Solo per dirle che le sue polpette fanno cagare E che sta cazzo di famiglia italiana Non vale se non c'è nessuno che sa cucinare Nonne, zii e nipoti Terrorizzati dall'ignoto della loro terronaggine Una voragine tra la loro e il mondo reale Che se poi qualcuno se ne va Col cazzo che torna in quella città inferno di obblighi genetici Genitori patetici Che un figlio hanno comprato Ma poi vogliono la casa ecosostenibile Ed ecosostenibile è sicuramente adottare un bambino che si sa Sta male in orfanotrofio Ma sarà che almeno lui ha toccato con mano Una vita che tu scongiuri come i paguri Dentro un guscio di dindini scaltramente rubati ai più sfigati Che quel figlio hanno cagato E che tu hai comprato Che schifo la famiglia A tutti i costi e in tutti i posti In spiaggia con la carrozzina Tua moglie a pecorina L'amante in cantina La figlia se la mina Il figlio si suicida
8.
Nichilismo 03:40
Nichilismo quella cosa Che tipo un bambino scoppia e tu non piangi Ma se lo fai vuoi bene a Gesù E si sa che sei vegano Gesù significa morte E quindi per espiare le tue colpe Caghi semi e speri nel golpe Stai così bene che ti alzi alle nove E dici sempre che bel sole Ma tanto che ti frega se tu sei nichilista Fa lo stesso Andrai dall'estetista O magari no, non importa Ti coprirai il volto con una torta O per essere più cool Una maschera e un tattoo Ma il nichilismo mi fa stare un gran male Ricordo quando vivevo almeno per le nigeriane Ora che ho provato la morte ti dico Leccami le palle mentre guardi sto dito Al massimo non ti importerà Ma vorrei vederti ostentare le tue paure Non dietro delle maglie scure Degradare ogni tuo aspetto Forse chiedo troppo ad un fighetto Che magari a scuola si faceva picchiare Ed ora gliela deve far pagare A chi con quelle legnate qualcosa ti ha insegnato Che forse qualche pugno andrebbe dato Ma il nichilismo mi fa stare un gran male Ricordo quando vivevo almeno per le nigeriane Ora che ho provato la morte ti dico Leccami le palle mentre guardi sto dito Proprio come chi con un sms dona un sorriso Con il tuo fare inneschi in me una flatulenza anale La tua morale collettiva Un mondo di coglioni senza iniziativa Se non quella di cagar qualche centesimo Che possa finanziare la tua speranza Mentre io sarò l'ennesimo A distruggerti questa circostanza Rit
9.
Brutallaro 03:33
Tecnicamente parlando Devo dire che sei carino Con tutto quel miele prima del concerto Sembri un canarino Che a tredici anni vedevi un gorilla fare uuuoo uooo E ti dissero di fare attenzione Ma non tipo de Andrè Tu sei un coglione Che attratto da quei suoni Una chiesa hai fondato Sacerdoti neri coi capelli pieni Di prodotti kerastase I bigotti non possono capire Che tu non sei mica cattivo Sei solo un primitivo Anche un po' tordone Riassumendo nuovamente: un coglione Anche col culone Che sta cosa che i brutallari hanno il culone non l'ho mai capita Studierei antropologia e porterei la tesi gia finita Mi laurerei con la lode Grazie a quel capitolo sul rumore Dove dimostrerei la tua gayezza nell'affermare con fermezza che ciò che fai ha del brutale Che ti ammazzi la vita per una nota sbagliata Che nessuno tanto ascolta perché la scambia appunto per rumore Anzi se consideriamo l'accezione del termine come un suono sgradevole Beh ci siamo perché il tuo è proprio vomitevole Tutta l'accozaglia di stronzate sulla meritocrazia La forza La dedizione In passato hai preso qualche lezione A me pare che di anticonformista vi sia rimasta Soltanto la mamma che vi prepara la pasta E quando suonate sembra di vedere il Sanremo degli ultimi Con tutte quelle cagate sul rispetto ai vecchi Che anche se fanno cagare Li fate suonare quando gli pare Il cachet di patatine ritirare E qualche sacro commento sulla vostra performance blaterare Brutallari vecchia piaga Di una musica malsana Estremizzazione del ridicolo Simulando un bel pericolo Volete farvi rispettare O addirittura farvi adorare Da schiere di coglioni senza senso Che hanno incorporato un distorsore Nel solito ascensore dell'ascesa sociale Perlomeno ci sono quelli schifosi con i costumi Che alla vista fanno scialare Con quelle brutallare primitive Gnocche da sposare Infangate da ogni parte Che a turno in tenda loro Si scopan un'ape e un castoro Ma attenzione a quel serpente Ha bevuto un po' troppo e sbocca impertinente Tra la gente che sta a saltellare Brutallaro io ti sto a guardare Aspetto un tuo crollo per farti seviziare Dai maniaci del martello farti torturare Fino a farti confessare il tuo disagio infantile Che prima o poi ti porterà A miley cirus e al festivalbar
10.
Post significa l'opposto di pre o di proto Ma il significato lo colgo in toto Spiegami tu cosa si può fare Quando una figa post-punk ti vuole approcciare Se sei nei cazzo degli anni dieci del nuovo millennio E gli ultimi ottanta del vecchio son finiti da un pezzo Ma non ci sei mai stato neanche per sbaglio Forse allora avrai preso un abbaglio E quella pp in realtà di post aveva ben poco Ma di post intendeva qualche foto Da condividere con quella frangia colorata Dio schifoso l'avrei divorata Dall'altra parte ci sta un'altra tipa Che sta anche più attenta quando si tinge le dita Pp sempre la sua sigla Ma pop punk un po' alleggerita In realtà cambia ben poco Da piccina guardava solo tv e non ha un fratello più grande Che con qualche libro e un cosiglio New wave e uno sbadiglio L'avrebbe per sempre incatenata E di tatuaggi colorata La terza p del titolo Sta invece per un mito sempre attuale Almeno questo dicono adesso al telegiornale Pasolini ha per anni sbraitato Dopo essere stato inculato Che questa omologazione Avrebbe imbestialito le persone E se vedessi ora me accanto a te Tu con sta specie di gilet Il tuo sguardo perso nelle fantasie di droghe mai provate Capiresti che a me dalla testa in giù poco importa Nel senso che quel bel faccino si meriterebbe una bella torta Non di panna bada bene Ma di quella che esce dal mio pene A te poppunk invece dico Che del tuo bel faccino posso fare a meno Solo del sotto a me importa Sarà per via della tua bocca storta Quel piercing fatto male sta palesemente a dimostrare Che per una stupidata saresti pronta A diventar una gran mignotta Non che la cosa ti diferrenzi tanto dalla post punk Tanto sempre di pp stiamo a parlare Solo loro mi fanno ammazzare Da qui improvviso
11.
A mare 03:33
Non so proprio cosa fare Potrei andare forse a mare Ma che schifo quella gente Che starnazza e sotto mente Perché un culo è sempre un culo E il cosciame fa un gran male Ed i pesci si lavan sempre Nonostante quella gente Che mette a mollo il proprio culo Nascondendo il pisello duro Che se il bagnino poi lo vede Ci si aggrappa come prete E la suora sa il fatto suo Come gode lei neanche pupo Il gelato l'hai mollato Dentro un buco l'hai infilato Quanto è freddo l'orifizio Il momento è già propizio La mia estate italiana Cinquestelle con mentana Cambiando canale come a dodici anni Niente 7 gold o retecapri Questa vita è proprio ingiusta Che estate è senza quell'astuzia La salsedine è lontana E tu sei troppo vicina come gli esami Che non sostengo da tempo Passa la voglia anche di questo Magari faccio due spaghi al pesto Quello pronto ovviamente Che di schiacciar basilico non ho voglia Ma esattamente di cosa cazzo ho voglia? Di cosa cazzo ho voglia Di cosa cazzo ho voglia Di cosa cazzo ho voglia Non lo so ma quel pesto ho tradito Con un ragù star la mia pasta ho condito Scade tra un settimana E siccome la mia dieta è sana Come un vaso sanguigno colpito da ematoma Aspetterò almeno un mese prima di assaporarne l'aroma Che sarà vicino a quello del panino di rocky Che da quando si è montato la testa il mio stomaco grida adriana dopo ogni schifosissimo panino E l'acidità acchiana Ma fosse solo il panino Ti dico solo che quando mi stai vicino Mi sento come pronto all'omicidio Ma poi vedo che sei solo un automa Allora entro in una sorta di coma dove sogno me and you Ma era solo quel ragù Che il mio stomaco non ha sopportato Cosa diavolo ho sboccato
12.
Okkei che sei ricco Okkei che non sai fare un cazzo Ok che sei circondato da incapaci come te Ma quando mi incontri devi sapere che quello è il giorno peggiore della tua vita Perché a me degli egiziani frega un cazzo E la cosa che mi fa uscire pazzo È che tu ti fai una cannettina tranquillo con mille euro di strumentazione Che neanche i preset sai avviare E dio quanto fa male Pensare che se tutti i miei dischi preferiti fossero stati registrati con quel budget A quest'ora avrei un mondo su misura per me Che ne ho piene le palle Di ste tradizioni che crepano Ma che hanno comunque permesso ai ricchi del cazzo come te di esserlo anche oggi Che fai il fotografo con le capacità di un piccione con l'autoscatto Il blogger che scrive come un bambino in prima media O il produttore che segue alla lettera ogni guida scema Ti do io i sei punti per migliorare Perché non vai a crepare Ti fotterò tutti i clienti Le donne non credo Perché comunque seguendo la norma verranno sempre da te Che, cazzo, so bene che sei normale Se così non fosse torneremmo a quel discorso del mondo su misura per me Che invece fa cagare Poi pensa che significa stare qui a cazzeggiare Su un letto d'ospedale Senza un soldo da investire Ma ti avverto fottuto fighetto Presto le tue cose dovrai cercare Perché qualcuno le verrà a prelevare Prendo ciò che voglio quando voglio Perché lo stronzo sottopagato che ha assemblato il tuo mac di merda Lo ha fatto per gente come me che un giorno avrebbe cagato in testa alle merde come te
13.
Foto profilo 03:33
Cioè che cazzo mi dici che non te ne fotte niente Che non te ne fotte niente Eh Che non te ne fotte niente Quello di cui non ti fotte neanche lo sai tu Però io lo posso capire E ti dico che a te non fotte niente di apparire bene Perché nonostante le tue foto del cazzo A me fai fai cagare a spruzzo E per quanto il mio parere non possa contare Sono il solo che ti può accettare così merda come sei Quindi vedi un po' che a che ci sei Potresti anche farmi il piacere Di non considerarmi uno stimolo per tutto ciò che non sai fare E che se cerchi un padre in me hai visto male Perché non so mica rimproverare A chi non mi è mai interessato più di tanto Di non aver fatto abbastanza Ma per cosa poi? Saranno solo cazzi tuoi Quando l'applauso più grande ti verrà a mancare E ti ritroverai a grattarmi il glande Senti un po' Non è che io possa stare tanto a badare ad un testo che è già partito male Vorrei soltanto dire che la scomodità inizia a farmi male E non ti deve sembrare male Se da lontano ti sto a guardare con quell'aria superficiale È solo che non ci vedo un cazzo Ma spero comunque che dietro di te crolli quel palazzo Che possa ridurti in poltiglia E un bambino nel duemilatrentasette farne una biglia Con un pezzo di un tuo dito Quello che nel culo ti infilavi a menadito Riascoltami bene adesso Non parlo più tanto spesso Perché la mia gente è lontana Forse non solo nello spazio Ma neache solo nel tempo Forse non c'e mai stata Forse non ci sarà mai Dovrete chiamare quelli di csi
14.
Tamburello 03:41
Come muovi quel tamburello Lo faresti col mio pisello? Come trema il tamburino Me lo succhieresti un bel pompino? Visto la figura retorica Come quella che tu fai quando sprechi la mia stessa aria per colpire i portafogli di chi ti sta a guardare Che poi a dirla tutta con sto fare da mignotta Hai guadagnato mai la pagnotta? Ma tu muoviti ancora un po' di fronte al tuo specchio Avvicinagli pure l'orecchio e senti il mio applauso Saltacappelle scrauso È per la gente come te che sto a canticchiare Queste canzonette da telegiornale Mentre tu farai finta di non giudicare Ma come canta male! Ti faccio sentire la tua voce? Sottospecie di cornacchia atroce Eccoti a te servito Un antipasto ben condito Di tecnica produttiva che comunque tu ti sogni Perché il sound non ce l'hai Eclettico come stai A succhiare un po' qui un po' là Qualcuno prima o poi ricambierà Non ti voglio psicanalizzare Ma sono sicuro che da bambino hai visto Il cazzo di un tuo compagnetto un po' vispo Lui ti ha chiesto di toccare Ma tu dalla mamma sei voluto andare Ora lo sogni ogni notte E così ti prendi da solo a botte Sculettando su di un palco Che cazzo ho pagato sto pacco!
15.
Lo so a cosa pensi Pensi che ci sia sempre qualcuno messo peggio di te E ridi Spirito libero Che piangi di continuo Allora ti spiego Diecimila anni fa le donne erano pelose e schifose come te E cacciavano come non mai E mangiavano come non mai E scopavano come non mai Più che altro schiattavano prima Ma ecco la prima rima Così si va con l'hypno rap Solo per te Spirito libero che stai in cantina A rimuginare sulle tue colpe Compromesso ambulante Ma che ti fai sempre domande! Eeeee già Ammesso e non concesso che questo incipit faccia cagare Direi di continuare con una serie di solite rime in are Partirei volentieri con un nuovo sermone Per dirti che voglio il salmone Affumicato mica il pescione Quello è roba tua e di figaro Spirito libero Figaro il giornale dove marinetti pubblicò io suo manifesto E per farlo dovette fare Quello che voi spiriti liberi ahimè rinnegate Si scopò la figlia del direttore Direste ancora di lui che è stato un signore? Certo dico io E perchemmai tu spirito libero devi nascondere le tue abilità Dietro una serie di falsità Se la tua bellezza sai usare Tanto da guadagnare Quanti spiriti liberi ho visto cantare I miei occhi sul cosciame Quelle voci ancor risuonan Dentro la mia testa vuota ancora Non son mica un brutallaro Che guarda da quel piano Estensione e propensione Succhiami lo scrotto brutto coglione A me piace ciò che si può divorare E tu spirito libero lo sai fare Se solo la finissi di sparar cazzate e di incominciare a guardare dal senso più tuo Capiresti che forse sto scrivendo una serie di stronzate Solo per poterti dolcemente approcciare Nella mia macchina portare E senza neanche il minimo esubero Farti gustare il mio pirito libero

credits

released August 7, 2016

Voci: Ernesto Insullo - Salvatore Pennacchio - Giovanni Bivona - Paolo Semola
Produzione: DJ Gioacchino

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Tu-Fa Records Palermo, Italy

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